All’inizio del 1943 Stalin spingeva gli Alleati ad aprire un
secondo fronte in Europa, allo scopo di diminuire la pressione nazista
sull’Unione Sovietica. Si profilavano due possibili opzioni:
l’invasione della Sicilia (operazione Husky)e quella della Sardegna (operazione
Brimstone) sostenuta da Eisenhower. Prevalse la posizione sostenuta dal
primo ministro inglese, in quanto l’invasione della Sicilia avrebbe risposto a
delle esigenze fondamentali quali:
-Impadronirsi di un’importante base per il controllo delle rotte nel
Mediterraneo;
-Costringere i tedeschi ad impegnarsi più a fondo in soccorso del loro alleato
e quindi far allentare la loro pressione sul fronte orientale.
Venne costituito ad Algeri uno speciale Ufficio Piani denominato “ Forza 141”,
incaricato di stilare i piani d’invasione della Sicilia, come il piano “HUSKY”
(aggettivo che significa aspro, vigoroso), prevedeva due operazioni anfibie
contemporanee, condotte dagli inglesi tra Gela ed Avola,e due successive
condotte dagli americani due giorni dopo tra Palermo e il golfo di
Castellammare. Questa prima stesura del piano non convinse il gen.
Montgomery, in quanto era troppo dispersiva, però i comandanti alleati erano
troppo presi dalla campagna che stavano conducendo in Tunisia. Solo dopo
aver conseguito un imprevisto successo nell’avanzata di Eisenhower verso
Tunisia, si convinse di poter difendere la Tunisia ad oltranza. Per cui sia
Hitler che Mussolini continuarono ad inviare nuove forze, chiedendo di evacuare
le truppe dalla Tunisia per utilizzarle per la difesa del territorio
metropolitano.
Tra l’11 e il 13 maggio le truppe alleate sferrarono l’offensiva finale in
Tunisia. Quando la campagna in Africa volgeva verso la conclusione, la
pianificazione dell’operazione “HUSKY” subì un’accelerata e fu stilato il piano
definitivo per l’invasione, che prevedeva la conquista delle isole di Lampedusa
e di Pantelleria;venne inoltre fissata la data e l’ora per lo sbarco, il 10
luglio alle ore 02.45.Comandante in capo e responsabile dell’operazione
“HUSKY”, venne designato il Gen. americano Eisenhower; lo sbarco doveva
avvenire da ovest verso est. Il 10 giugno 1940 il problema della
difesa delle coste non si era ancora posto.
Sul finire del 1941 venne formulato un programma di organizzazione delle difese
costiere impostando quindi, la difesa sull’impiego integrato di opere di
fortificazione e di riserve mobili.
La prima linea avrebbe avuto compiti di sicurezza, di avvistamento e di prima
resistenza, in modo da guadagnare tempo e permettere quindi l’intervento delle
riserve. Mancavano però le armi e i mezzi per metterlo realmente in
pratica nel migliore dei modi. Durante le ultime fasi dell’avvicinamento
della flotta Alleata alle coste della Sicilia, in modo particolare la notte tra
l’8 e il 9 luglio le condizioni del mare cominciarono a peggiorare
sensibilmente. Il Comando Alleato cominciò a prendere seriamente in
considerazione la possibilità di rinviare l’operazione. Fu allora che il
generale Eisenhower decise di continuare il movimento sulla rotta prevista; le
truppe dell’asse in Sicilia si fecero sorprendere dallo sbarco, proprio perché
con quel tempo non se l’aspettavano, fino all’ultimo gli alti Comandi sia
italiani che tedeschi pensavano che lo sbarco sarebbe avvenuto in Sardegna o in
Grecia, il Comando delle Forze Armate della Sicilia, fin dai primi di luglio
era arrivato alla conclusione che la preparazione dello sbarco fosse completata
e che le operazioni sarebbero iniziate non più tardi del 10. Le reazioni
gli sbarchi furono immediate a tutti i livelli, in quanto i Comandi italiani e
tedeschi stanziati in Sicilia non subirono questa presunta sorpresa né a
livello strategico, né a livello tattico.
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